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IL MUSEO

Il tema del museo è l'alternanza tra leggenda e storia, intesa come idealizzazione di un evento da una parte e racconto di qualcosa realmente avvenuto dall'altra. Attraverso i volti, i corpi, le architetture e la natura raffigurati, l'artista ci riporta indietro nel tempo.  Il Maestro ha dedicato la sua vita allo studio approfondito delle fonti mitologiche e storiche autoctone, e ha dato forma alla sua ricerca modellandola nell'argilla, facendosi così portavoce dell'identità locale. Dal mito della fondazione di Corciano alla realtà comunale, la mostra è un cammino, ricco di fascino evocativo, verso la riscoperta delle origini.  Il Castello di Corciano è il luogo fisico che ricorre sistematicamente e diventa palcoscenico delle vicende dei personaggi mitologici di Coragino, fondatore di Corciano, e dei suoi discendenti ed è anche  ricostruzione storica del borgo, dalle  frazioni ai rioni istituiti con lo statuto del 1516. La terracotta, i pigmenti, il bronzo e il legno sono gli elementi principali che danno vita alla produzione artistica di Giuseppe Magnini, rendendola unica e affascinante.

GIUSEPPE MAGNINI

Giuseppe Magnini (Corciano, 1929 - 2023) è stato un artista, professore e ricercatore.  Iscritto al Corso Superiore di intaglio e intarsio presso l'Istituto d'Arte di Perugia, ha ottenuto il diploma di Maestro d'Arte nel 1948. Fin da subito intraprende un percorso artistico importante, che lo porta a sperimentare varie tecniche grafiche, pittoriche e plastiche. A partire dagli anni '50 sono numerose le opere realizzate per privati ed istituzioni pubbliche. Degne di nota sono le Via Crucis (bassorilievi in terracotta) poste, fra le altre, nella Chiesa di Santa Maria Assunta (Corciano, 1958) e nella Chiesa della Madonna dei Confini (Corlo sul Colle Scontrini, 1962). Negli anni '70, su commissione dei frati francescani, realizza una serie di bassorilievi in bronzo per la sedia episcopale dell'altare maggiore della Basilica di Santa Maria degli Angeli. Allo stesso periodo appartengono La Pesca Miracolosa (lunetta della Chiesa di San Feliciano, Magione) e la Nascita della Madonna (Chiesa del Serraglio, Corciano). Fra gli anni '80 e '90 lavora per il comando della Polizia di Stato (San Michele Arcangelo, terracotta policroma) e per la diocesi di Perugia.  Realizza lo stemma araldico di Chiugiana, posto sul pavimento antistante la Chiesa "Leonina" di San Pietro Apostolo e La Deposizione per il cimitero di Corciano (1999). Nel nuovo millennio avviene la consacrazione: oltre ai lavori sul territorio (serie di 8 formelle di terracotta per il fonte battesimale della Chiesa di Mantignana, 2001 e la Via Sacra di Ripa), ottiene anche numerosi riconoscimenti nazionali: realizza Iubilaeum per l'inaugurazione dell'anno giubilare del 2000 (Monsigliolo - AR) e tre bassorilievi in terracotta policroma per il Museo Tipologico Internazionale di Roma.

A livello editoriale è stato citato ne: Il Conto di Corciano e di Perugia, Franco Mancini (Firenze: la Nuova Italia, 1980), Bell'italia (N. 101, sett. 1994), Borghi più belli d'Italia (Società editrice rmana, anno 5, n.1, 2007), I governi di Corciano, Armando Alberati (Edizioni Comune di Corciano, 2009), Il Custode delle Tradizioni, Floriana Lenti (View Point Magazine, autumn winter 2017)

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