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 SALA DELLA STORIA

 SALA DELLA STORIA

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Al centro di cinque collinette, che, vestite di ulivi, si tengono per mano, davanti al verde e materno Monte Malbe, sta Corciano. Chi non lo conosce non sa che sia bellezza umbra, pace umbra […] Corciano è tutt’ora raccolto a tondo nel suo anello di pietra grezza, fermato dal torrione di Porta Santa Maria, ed alza anche lui le sue due torri, “torre d’imperio e torre di preghiera”, senza burbanza, come ogni città che abbia storia importante.

da “Segreto di Assisi” - Maria Sticco, 1950

INTRODUZIONE

La prima sala del museo, la Sala della Storia, è dedicata appunto alla storia di Corciano, comune di oltre 20000 abitanti, posto su un colle a 12 km a nord-ovest di Perugia. Ingloba, nel suo territorio 7 frazioni, rappresentate nei piccoli tondi in terracotta policroma presenti all’ingresso del museo (fig. 1). Le 7 frazioni sono – nell’ordine – da sinistra dello spettatore: Chiugiana, Solomeo, Castel Vieto, Mantignana, San Mariano, Capocavallo e Migiana. A queste si aggiunge il piccolo borgo di Taverne, che delimita il confine con il vicino comune di Magione.

DAL NEOLITICO ALL’EPOCA ETRUSCO

-ROMANA

La storia di Corciano, tuttavia, ha inizio in epoca molto remota. Le prime tracce di insediamenti nel territorio risalgono, infatti, addirittura all’età neolitica, sebbene sia necessario attendere l’epoca etrusca per vedere il territorio densamente popolato. A questo periodo (tra il III e il I sec. a.C) appartengono le impronte in argilla rossa su calchi originali di urne rocciose (fig. 2), così come la Sirena alata (rielaborazione del Magnini, fig. 3) in argilla nera  e l’Uomo Pesce di San Mariano in bronzo (fig. 4).

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ETA’ MEDIEVALE

Dopo l’anno mille si cominciano ad avere i primi documenti riguardanti il castello. Nel 1136 il Castrum de Corciano cum tota curte eius viene citato fra i possedimenti del vescovo di Perugia Innocenzo II e nel XIII sec. Corciano è già una fiorente comunità che censisce oltre 200 fuochi (Corciano nel XIII secolo, tondo in bronzo – fig. 5). Il castello comincia ad essere ampliato, con nuovi edifici e fortificazioni; all’inizio del XIV secolo una seconda cinta muraria è già presente. La stretta dipendenza dalla potente città di Perugia porta, nel 1310, i soldati corcianesi a combattere e a respingere i Tuderti che avevano tentato l’occupazione del territorio perugino.

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ETA’ RINASCIMENTALE

Esattamente un secolo dopo, un’altra minaccia incombe su Corciano. Tra il 1415 e il 1416 il Capitano di ventura Braccio da Montone, si inserisce nella lotta tra le famiglie perugine per la supremazia sulla città. Espulso da Bologna, con le sue truppe si dirige in Umbria seminando distruzione e morte. Nel 1416 tenta di conquistare il castello, ma la cittadina si difende valorosamente e mette in fuga le truppe di Braccio. L’impresa è eroica, tanto che i magistrati perugini decidono di esentare Corciano da ogni tassa per cinque anni. Ma Braccio non si ferma: dopo aver conquistato 120 castelli nel territorio perugino, torna a Corciano che, non potendo sopportare un nuovo assedio, gli apre spontaneamente le porte. Sebbene Braccio da Montone morirà nella battaglia di L’Aquila nel 1424, le lotte intestine per il predominio di Perugia proseguono. Alla fine del XV secolo le famiglie dei Baglioni e degli Oddi si contendono la città, con scontri sanguinosi che portano all’esilio di quest’ultimi. I fuoriusciti decidono di riorganizzarsi e scelgono Corciano a tale scopo. Questo porta a numerosi scontri ed a varie angherie fra i sostenitori dell’una e dell’altra fazione, con il castello che viene più volte saccheggiato e messo a soqquadro. (Scorcio della Perugia rinascimentale dentro il grifone, con rappresentazione degli stemmi di Oddi e Baglioni – tarsia policroma, fig. 6). Nel XVI secolo Corciano gode di un periodo di relativa tranquillità durante il quale può revisionare i propri ordinamenti ed approvare un nuovo statuto. Lo Statum Terrae Curtiani, redatto nel 1560 dal notaio Bernardinus Ballarinus de Perusia, ci permette di conoscere i rapporti che intercorrevano tra la dominante città di Perugia, il castello corcianese e la Camera Apostolica. (450° dello Statum Terrae Curtiani, terracotta policroma, fig. 7) 

Il documento contiene, altresì, rubriche riguardanti l’organizzazione amministrativa e finanziaria, la regolazione delle attività economiche e produttive , l’istituzione delle 7 confraternite e dei 5 rioni (Schiacciuola, Girone, Castel Vecchio, Fratta, Borgo), a cui si aggiungono i due mantenuti in vita dalla tradizione popolare, ovvero Serraglio e Forma  (Corciano e i suoi rioni, a partire da sinistra: Serraglio, Schiacciuola, Girone, Castel Vecchio, Fratta, Forma, Borgo, fig. 8).

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DAL XVII SECOLO ALL’UNITA’ D’ITALIA

La dipendenza del castello dalla magistratura di Perugia si protrae fino alla fine del XVIII secolo, quando i fatti conseguenti alla rivoluzione francese ne modificano nuovamente l’assetto amministrativo. Nel 1809 l'esercito napoleonico stabilisce a Perugia il Governo imperiale e Corciano viene eretta a Mairie. Il 9 novembre 1860 viene pubblicato il plebiscito per l'annessione di tutta la provincia al nuovo stato unificato: con 97.000 voti favorevoli e 386 contrari Perugia e Corciano entrano a far parte del Regno d’Italia.

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Fig. 1

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Fig. 2

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Fig. 3

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Fig. 4

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Fig. 5

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Fig. 6

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Fig. 7

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Fig. 8

MUSEO DELLA MEMORIA - GIUSEPPE MAGNINI

Via del Moro 2, 06173 Corciano

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©2023 by Museo della memoria - Giuseppe Magnini

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