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 SALA
DEL 

MITO

 SALA DEL MITO

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[…] Io credo ch’Eddio è chon noie, perché me pare avere trovato el più bello luocho del mondo. […]

pensiero di Forandano, alla vista del colle corcianese.

Dal Conto di Corciano e di Perugia,

leggenda cavalleresca del XIV secolo

INTRODUZIONE

La seconda sala del museo, la Sala del Mito, è dedicata al mito della fondazione del castello e all’iconografia religiosa che si sviluppa e si intreccia con quella civile a partire dall’XI sec. d.C. L’ambiente racchiude, quindi, non solo opere dedicate ai mitici fondatori, ma anche alle figure divine e beate a cui i corcianesi – da secoli - sono devoti. Fra questi vi sono i quattro patroni, S. Michele, S. Macario, S. Rocco e S. Sebastiano (bassorilievo in terracotta policroma, fig. 1), ma anche la Mater Salvatoris - protettrice del vecchio ospedale e dell’omonima chiesa del borgo - e la Maestà ispirata alla Madonna con Bambino tra i Santi, situata nell'ex Chiesa di S. Francesco (pannello affrescato, fig. 2).

IL CONTO DI CORCIANO E DI PERUGIA

Il Conto di Corciano e di Perugia  è una suggestiva leggenda cavalleresca sull’origine delle due città. Il racconto - manoscritto all’interno del Codice Vaticano Latino 4834 - si basa sul poema latino Eulistea, scritto da Bonifacio da Verona nel XIV secolo. La narrazione suscita particolare interesse perché unisce, al racconto immaginario, un fondamento e un significato storico reale che riguarda i rapporti tra nobiltà e borghesia nel territorio perugino nel basso medioevo.

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DAL MITO ...

Il mito racconta di Euliste -Ulisse - che dopo la guerra di Troia arriva in Italia assieme a vari seguaci, fra i quali Coragino, nobile troiano, e la sua stirpe (Coragino e la moglie Solina, sculture in terracotta, fig. 3). Attraverso il fiume Tevere tutta la compagnia arriva in Umbria, giungendo fino al Colle Landone, dove viene fondata Perugia. Tuttavia ben presto tra Ulisse e Coragino si creano dei dissapori che portano quest’ultimo ad allontanarsi dalla città, insieme alla consorte Solina, al fratello Vivante e Forandano, loro precettore: trovano, poco distante, un colle ospitale e ricco di risorse naturali e qui fondano Corciano. La storia continua, negli anni a seguire, con il matrimonio tra Candida, figlia di Coragino e il figlio del Conte del Lago, Novizio, dai quali discende Cornaletto, l’ultimo della sua stirpe. Un giorno Cornaletto incontra, fuori dalle mura del suo castello, uno dei paladini di Carlo di Francia - il paladino Orlando - intento a raggiungere la città di Perugia. Non conoscendo la sua identità, lo sfida in un duello amichevole. (Il Duello, tondo in terracotta policroma, fig. 4) Orlando accetta la sfida, colpito da tanta spavalderia, ma ad una condizione: in caso di sconfitta, il giovane sarà battezzato. Cornaletto accetta e la giostra ha inizio. Lo scontro dura poco, troppo forte e possente risulta il cavaliere francese, che facilmente ottiene la vittoria. Così Cornaletto tiene fede alla sua promessa, facendosi battezzare da Orlando e ricevendo – oltre al sacramento - anche la nomina di cavaliere e lo scudo quartato bianco e rosso del paladino, come premio per il suo coraggio (Cornaletto con lo scudo d'Orlando, terracotta policroma su pannello ligneo dipinto, fig. 5): da questo evento, narra il Conto di Corciano e di Perugia, ha inizio la storia religiosa e civile di Corciano.

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... ALLA STORIA

È probabile che i contrasti tra i protagonisti del racconto, il nobile Coragino e il l’astuto Ulisse, stessero a simboleggiare il malcontento dei nobili perugini – rappresentati da Coragino – nei confronti dello strapotere della borghesia – simboleggiata da Ulisse – che puntava esclusivamente a favorire l’economia cittadina a discapito di quella delle campagne, che era invece una delle principali fonti di reddito dell’aristocrazia locale. 

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Fig. 1

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Fig. 2

Fig. 3

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Fig. 4

Fig. 5

MUSEO DELLA MEMORIA - GIUSEPPE MAGNINI

Via del Moro 2, 06173 Corciano

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©2023 by Museo della memoria - Giuseppe Magnini

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